Juventus-Inter non è stata e non sarà mai una partita come le altre. Anche nell’ultima sfida di Serie A non sono mancati colpi di scena, nervi tesi e proteste da entrambe le squadre, che alla fine dei novanta minuti sono uscite dal campo esauste.

A decidere il match è stato il rigore di Calhanoglu al 50° minuto di gioco, in pieno recupero del primo tempo, a causa di un pestone di Morata su Dumfires. Il vantaggio neroazzurro è arrivato dopo una rocambolesca situazione che ha visto inizialmente il rigore sbagliato proprio dallo stesso giocatore dell’Inter, per poi essere ripetuto dopo l’entrata in aerea di rigore di De Light durante l’esecuzione del penalty.

Irrati in entrambi i casi è stato aiutato dal VAR, che nonostante la scelta giusta nell’assegnazione del rigore è stato al centro delle polemiche al termine dei 90 minuti.

La partita è stata sin dall’inizio molto tesa e al termine del match si contano ben otto ammonizioni, sei delle quali nei primi 45 minuti di gioco. L’apice delle proteste è avvenuto quando in uscita dall’area l’interista Bastoni è andato in contrasto con Zakaria al limite della zona.

Irrati ha atteso l’aiuto del VAR che però ha lasciato la decisione finale al direttore di gara. Fallo e punizione dal limite, ma i dubbi rimangono oltre il 90°. Nel secondo tempo i bianconeri chiedono due rigori per i falli su De Ligt e Vlahovic, ma l’arbitro sceglie correttamente di non fischiarli.

I neroazzurri, con una partita di meno, si trovano in terza posizione a -3 dal Milan capolista, mentre la Juve si ferma al quarto posto con la Roma di Mourinho che vincendo contro la Sampdoria si porta a -5 mettendo nel mirino proprio i bianconeri per il posto in Champions League.