Terza e ultima settimana al Tour De France. Dopo la giornata di riposo di ieri si riprenderà oggi con la corsa che attraverso le tappe in salita e la cronometro porterà i corridori domenica a Parigi per la classica passerella sui Campi Elisi.
In maglia gialla troviamo il danese Jonas Vingegaard con un vantaggio di 2 minuti e 22 secondi davanti al vincitore delle passate edizioni, lo sloveno Tadej Pogačar. L’italiano meglio posizionato al momento è Damiano Caruso, ventesimo a più di 40 minuti di distacco.
Esaminando il percorso dopo la tappa odierna di media difficoltà vi saranno due giornate sui Pirenei che saranno fondamentali per il risultato finale del Giro. Mercoledì la Saint-Gaudens-Peyragudes dopo un inizio soft offre ben tre montagne pirenaiche.
In quella di giovedì la Lourdes-Hautacam in circa 80 chilometri si trovano il Col d’Aubisque (16,4 km al 7,1% di pendenza media), Col de Spandelles (10,3 km all’8,3%) e l’Hautacam (13,6 km al 7,8%), un tracciato da lasciare qualche big sicuramente senza fiato, soprattutto se ci sono fughe importanti.
La tappa del venerdì, adatta per i pochi velocisti “sopravvissuti”, sarà di preparazione alla cronometro del sabato la Lacapelle-Marival-Rocamadour di 40 km, molto pianeggiante, un terreno di caccia per lo sloveno Pogačar, che nella conferenza stampa di ieri, ha dichiarato che attaccherà in ogni occasione la Maglia Gialla danese.
Due fattori possono incidere; a Vingegaard mancherà il supporto di due campioni come Roglic e Kruijswijk. Le due formazioni leader, Jumbo-Visma e UEA Emirates, sono rimaste con solo sei corridori. Inoltre, bisogna vedere quale sarà il comportamento della INEOS Grenadiers, che sicuramente punterà a qualche vittoria di tappa.
Il secondo fattore è il Covid. Anche oggi due corridori non partiranno perché positivi al coronavirus.